Piattaforma: Playstation 3
Alone
in the Dark, come spesso accade per i giochi con una gestazione molto lunga e
travagliata, arriva sugli scaffali dei negozi, dopo oltre 4 anni dalla
presentazione, con molte aspettative ed altrettanti difetti, soprattutto nel
comparto tecnico e nel sistema di controllo troppo “rigido” o forse
semplicemente legato a vecchi standard non più in linea con le produzioni
moderne. Questa versione “inferno” uscita alcuni mesi dopo l’originale, è stata
affinata dagli sviluppatori per cercare di limare gli aspetti maggiormente
criticati del prodotto. Il gioco si presenta come un classico survival horror
in terza persona, ambientato quasi prevalentemente a Central Park,
l’ambientazione risulta molto riuscita e la storia, raccontata ad episodi quasi
fosse una serie televisiva, ricalca un po’ il canovaccio classico dei B movies
del genere, risultando però tutto sommato appassionante anche grazie ad Edward
Carnby che mantiene tutto il suo carisma, il gameplay è l’aspetto che ha
maggiormente risentito del lavoro di affinamento riservato a questa edizione,
garantendo finalmente la visuale libera a 360° ed in generale una maggiore
libertà di azione con il passaggio in tempo reale dalla terza alla prima
persona, discorso diverso merita il comprato tecnico che risulta quasi per
niente migliorato, portando con se tutte le lacune ed i bug dell’originale, nel
complesso il titolo risulta comunque godibile e meno frustrante rispetto
all’originale superando abbondantemente la sufficienza.
VOTO: 6.5
Belmont976
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