Piattaforma: Playstation Vita
Odin
Sphere Leifthrasir è l’ennesima remaster in un mercato che ne vede troppe,
molte delle quali insignificanti e che aggiungono veramente poco, ebbene in
questo caso, non solo la rimasterizzazione trova senso, ma deve essere di
insegnamento a tutti per la modalità con cui tale operazione dovrebbe essere
fatta. Leifthrasir non si limita a portare in HD un vecchio titolo di PS2, ma
ne corregge i problemi tecnici, e ne varia talmente tanto la giocabilità che in
pratica l’inserimento della modalità classica è un’aggiunta obbligata al punto
da sembrare quasi un altro gioco, siamo davvero ai limiti del Remake. Analizzando
il gioco lo si può riassumere in un action con elementi RPG limitati al
potenziamento di alcune abilità e spell dei protagonisti dove tutti gli
elementi che compongono l’opera rasentano la perfezione. La componente grafica
è a dir poco eccezionale, una Pixel Art semplicemente divina, con animazioni
perfette, che corregge ed elimina quei fastidiosi rallentamenti che
rappresentavano l’unico neo della versione originale, in merito alla sublime direzione
artistica Vanillaware come sempre non si smentisce dando il meglio se, il
comparto audio è divino, con musiche adeguate ed effetti eccezionali,
accompagnati da un ottimo doppiaggio, sia per le voci originali in Giapponese
che quelle in Inglese, la giocabilità rappresenta l’elemento che maggiormente
si differenzia in questa remaster, il controllo ed il sistema di combattimento
risulta molto più snello, quasi semplificato rispetto all’originale, riuscendo
comunque ad essere estremamente profondo, ma soprattutto talmente diverso da
far sembrare l’originale quasi un gioco diverso, la longevità infine è ottima e
portare a termine la storia del mondo di Erion e dei cinque protagonisti richiederà
circa 30 ore, con la possibilità di accedere a finali multipli aumentando
ulteriormente la rigiocabilità, unico appunto va fatto però proprio a questo aspetto,
30 ore per un action di questo tipo forse son troppe, cinque campagne con
cinque protagonisti diversi, in un unico regno, portano inevitabilmente ad
un’eccessiva ripetitività di ambientazioni, nemici e boss, anche se a seconda
del personaggio, andranno affrontati seguendo eventi ed ordine diverso, componente
tipica delle produzioni di Vanillaware, fortunatamente però i ragazzi, sono
riusciti a diversificare talmente tanto il combat sistem dei diversi personaggi
da limitare un bel po' questo difetto, e soprattutto sarà estremamente
interessante scoprire l’intreccio delle storie dei 5 protagonisti. Ammetto di
essere un nostalgico ed amare la Pixel Art, ma quando un gioco è fatto così
bene offre tanto divertimento, e riesce a prendermi dall’inizio alla fine, non
riesco a fare a meno di premiarlo.
VOTO: 9.5
Belmont976
Nessun commento:
Posta un commento